STRANIZZA D'AMURI
Laboratorio di Teatro Sociale rivolto a comunità per madri, gestanti e bambini
“Man manu ca passunu i jonna / ’sta frevi mi trasi ’nda ’ll’ossa / ccu tuttu ca fora c’è ’a guerra / mi sentu stranizza d’amuri, l’amuri”
-Franco Battiato-
“Stranizza d’amuri” è il titolo della canzone di Franco Battiato, ambientata a Scamacca, durante i bombardamenti degli Alleati ai piedi dell’Etna. Non si tratta proprio di un contesto romantico, eppure in questo luogo nasce quella “stranizza” d’amore, che viene espressa con brevi ma potenti immagini mentali, molto evocative. Una vera e propria febbre, come spiega la canzone: “Man manu ca passunu i jonna / ’sta frevi mi trasi ’nda ’ll’ossa / ccu tuttu ca fora c’è ’a guerra / mi sentu stranizza d’amuri, l’amuri” (“Man mano che passano i giorni questa febbre mi entra nelle ossa, nonostante fuori ci sia la guerra mi sento una stranezza d’amore, l’amore”).
Stranizza d’Amuri racchiude la forza del paesaggio siciliano, il peso della storia, il retaggio di un popolo e di un’Isola che si fondono fino a diventare una cosa sola. Luoghi, appunto, in cui l’amore più profondo sboccia in modo autentico: basta incontrarsi per strada per sentire ‘na scossa ‘ndo cori. La bellezza del sentimento sovrasta la tragedia della guerra. Quella “stranezza”, è più forte di ogni altra cosa. Il laboratorio di teatro sociale “Stranizza d’amuri”, è rivolto alle comunità che ospitano madri, gestanti ed i loro bambini, che necessitano di appoggio e tutela in un luogo protetto nel periodo della gravidanza e/o successivamente, perché prive di sostegno familiare e sociale, o perché in condizioni di disagio psicologico.
Gli esperti del settore, propongono “il teatro” come strumento di rinforzo al lavoro che gli educatori svolgono in comunità: fornire loro uno spazio e un tempo di rielaborazione del disagio, del conflitto, del dolore, visto come un contesto di scambio e di incentivazione allo sviluppo delle autonomie, in cui riorganizzarsi e sperimentarsi, per uscire con maggiori e migliori opportunità.
Il ruolo del pedagogo teatrale è quello di sostenere le finalità degli operatori che lavorano nelle strutture madri, gestanti e bambino: aiutare le donne a trovare nuovi obiettivi, nuovi metodi e nuovi strumenti, sui quali poter contare nel momento della dimissione dalla comunità ed a riscoprire la possibilità di un atteggiamento creativo di fronte la propria storia.
La Nuova Comune propone:
Tre tipologie di fruizione:
-CADENZA SETTIMANALE (2 ore per incontro)
-CADENZA MENSILE (4 ore per incontro o intera giornata con pausa pranzo).
-WORKSHOP INTENSIVO (per la durata di tre giorni)
Due modalità laboratoriali:
-BASE: Due esperti di teatro;
-Due esperti di teatro con l’aggiunta di incontri con uno o più professionisti di differenti settori artistici: teatro-danza, canto, dizione.
La Nuova Comune si occupa anche di percorsi laboratoriali di Teatro d’azienda e d’impresa rivolti al personale che presta servizio lavorativo nelle suddette strutture. Per saperne di più, vai nella sezione “Teatro d’impresa” del nostro sito:
I soci de La Nuova Comune accettano di gran lunga le sfide e sono pronti ad accogliere richieste di laboratori di Teatro Sociale, per dei nuovi bacini di utenza in ogni città di Italia ed oltre confine. Sei interessato ad uno dei nostri progetti o vuoi proporci un’idea? Contattaci e dai un’occhiata alle attività.
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3491325497 / 3427529196
(Dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Sabato dalle ore 10.00 alle 13.00) - lanuovacomune@gmail.com
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I soggetti che appaiono nel video sono partecipanti esterni a workshop dell’associazione, non appartengono alla categoria degli utenti ai quali il laboratorio è rivolto.